L’importanza del Brain storming, se fatto bene!

brainstormingNel processo di costruzione di un progetto ho sempre trovato importante la fase di brain storming, che letteralmente significa tempesta di cervelli.

A coniare questo termine fu, alla fine degli anni Trenta, il pubblicitario  Alex F. Osborne che stabilì le quattro regole principali di questa tecnica di lavoro: nessuna critica alle idee degli altri, benvenuti tutti i capovolgimenti di idea, la quantità prima di tutto, lavoro di perfezionamento su ogni idea.

 

Esistono varie tecniche di brain storming, vediamo le principali:

Brainstorming classico, dove di solito c’è un facilitatore, un obiettivo stabilito e un gruppo che condivide idee al fine di trovare una soluzione.

Brainwriting, è una versione scritta del classico,  usato di solito in contesti creativi per la creazione di prodotti, idee e progetti.

Crawford Slip Writing,  è una delle prime versioni di brainwriting, viene usato per gruppi molto numerosi, che a volte si suddividono per lavorare in sottogruppi, il facilitassero suddividerà le idee in categorie e fornirà subito un feedback ai partecipanti sulle soluzioni individuate.

Pin Cards,ogni partecipate avrà dei post-it di colare diverso è una tipologia di brainwriting;

Brainwriting 6-­3-­5, sei partecipanti generano tre idee in cinque minuti;

Rawlinson Brainstorming, si utilizza in contesti fortemente gerarchici e si da maggior rilevanza all’apporto del singolo non vi è confronto di idee;

Imaginary Brainstorming, ognuno elabora in maniera creativa il focus del problema e le soluzioni con il supporto del pensiero laterale;

Negative Brainstorming, in questo contesto si analizza cosa potrebbe andare storto;

Trigger method, in questa tipologia, senza alcun ordine gerarchico, ogni idea costituisce l’innesco per le altre.

 

Le principali fasi di un brain storming sono 5: stabilire l’obiettivo, stabilire i criteri per organizzare le idee, scegliere le più promettenti ed infine elaborarle.

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Tutte queste tipologie, sono finalizzate a condividere idee, con differenti modalità, al fine di trovare quella o quelle giuste per realizzare gli obiettivi dell’organizzazione.

In un meeting di brain storming tutti devono sentirsi in una zona di confort, perché la paura che le proprie idee vengano criticate porterà i vari interlocutori a non condividere i propri pensieri.

Molto spesso questa tecnica utile, a distanza di 75 anni circa, viene ancora usata in modo improprio per catapultare dall’alto delle idee, pensando che facendole passare attraverso un fittizio brain storming, possa aver l’imprimatur del team di lavoro, perdendo tutto il beneficio del confronto creativo e democratico di menti e l’impatto emotivo del coinvolgimento che un progetto fatto di idee realmente condivise comporta.

Questa fase di coinvolgimento è molto importante anche per porre le basi per la delega, fondamentale per ottenere dei risultati in team.

Quindi non ci resta, tranne nel caso di leader solitari, che condividere democraticamente e liberamente le idee con chi vogliamo coinvolgere nel nostro progetto e ci troveremo sorpresi a raggiungere dei risultati inaspettati e performanti e in tempi più brevi……l’unione fa la forza! Buon lavoro!  🙂

Ilaria Rega

 

 

 

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